Mangiare a tariffa fissa con il flat food

Stanno prendendo piede in Italia i ristoranti che propongono il flat food, un abbonamento mensile per mangiare nel proprio ristorante preferito a tariffa fissa

Ebbene si, l'abbonamento mensile arriva anche nel campo della ristorazione prendendo il nome di flat food. Il nome flat deriva dall'inglese e letteralmente significa tariffa forfettaria. Un modello economico oramai largamente sdoganato in vari campi: dalla telefonia alla palestra passando per la pay tv. Avete presente Spotify o Netflix che permettono agli utenti di accedere all'intero catalogo pagando semplicemente l'abbonamento mensile? Bene, il flat food si fonda sullo stesso principio applicato però al campo della ristorazione: consentire ai clienti di mangiare al ristorante almeno una volta al giorno e ordinare dal menù tutto ciò che si vuole pagando un canone mensile. Scaduto il mese il cliente sarà libero di scegliere se rinnovare o meno l'abbonamento.

I vantaggi del flat food per clienti e ristoratori

Il flat food rappresenta un'ottima opportunità per i ristoratori di fidelizzare i clienti, avere la certezza di entrate fisse mensili e rilanciare un settore, quello appunto della ristorazione, sempre più in crisi negli ultimi tempi a causa, soprattutto, della pandemia.
I clienti invece aderendo all'abbonamento e avendo anche l'opportunità di scegliere un pacchetto personalizzato (a seconda se si è single o accompagnati dalla famiglia) all inclusive (colazione, pranzo e cena) oppure solo pranzo o solo cena, possono completamente abbattere o quanto meno ridurre, in maniera considerevole, i costi per la spesa alimentare e le varie utenze, come il gas e l'elettricità.

La differenza tra il flat food e la formula all you can eat

Una cosa è certa: agli italiani piace mangiare al ristorante, complici anche i ritmi di vita sempre più frenetici che portano a passare moltissime ore fuori dalle mura domestiche. A dimostrarlo una recente ricerca del 2018 in base alla quale ben 13 milioni di italiani consumano dai 4-5 pasti a settimana al ristorante e altri 10 milioni ne consumano tra i 2 e i 3. È proprio partendo da questi dati che il flat food inizia ad prendere piede sul territorio nazionale e nonostante sia ancora, per molti versi, sconosciuto già si profila chiaramente come il futuro della ristorazione. Molti lo hanno erroneamente definito come una sorta di all you can eat ma in realtà non ha nulla a che vedere con questa formula che invece consente, pagando un prezzo fisso (ad esempio 19,90), di ordinare tutto ciò che c'è nel menù. Il flat food è una cosa ben diversa, una novità assoluta che permette ai clienti di pagare un abbonamento mensile (esempio 200 euro), tra l'altro anche personalizzato in base alle esigenze e necessità di ciascuno, grazie al quale si avrà l'opportunità di pranzare e/o cenare nel proprio ristorante preferito ordinando ciò che più piace dal menù.

I primi due ristoranti flat food in Italia

Il flat food è una formula destinata ad espandersi sempre di più ad oggi, però, sono solo due i ristoranti che intravedendone le potenzialità hanno deciso di adottare questa nuova strategia di marketing.
Il primo è Weedoo, un ristorante in provincia di Padova, che propone ai propri clienti un abbonamento fisso del costo di 149 euro mensili per poter cenare tutte le sere al ristorante e scegliere ciò che si preferisce dal menù. L'offerta comprende un antipasto, un primo o un secondo, una bevanda analcolica e due alcoliche, dolce e caffè. Più ampia e meglio organizzata l'offerta di Gabarè Bar e Minestre, un locale di Ravenna, che ha voluto fare del flat food il proprio punto di forza proponendo degli abbonamenti con pacchetti diversificati in modo che ogni cliente possa scegliere quello più adatto alle proprie esigenze e abitudini. 

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