Siamo abituati a vedere ovunque il cibo in scatola; ci siamo mai chiesti, però, come sia nata l'idea di conservare gli alimenti dentro delle lattine?
Oggi siamo abituati a vedere il cibo in scatola in qualsiasi supermercato; ci siamo mai chiesti, però, come sia nata l'idea di conservare gli alimenti dentro delle lattine?
La nascita del cibo in scatola è da collegarsi ad un problema di logistica militare. Vediamo nel dettaglio.
Il cibo in scatola nasce oltre 200 anni fa.
In precedenza, le tribù di tutto il globo utilizzavano tecniche quali l'essicazione, la marinatura, la salatura, l’affumicatura e la fermentazione per conservare più a lungo i cibi.
L'idea di conservare i cibi in un modo diverso, però, venne durante l'epoca napoleonica. Ci si interrogò sulla conservazione dei pasti e dei cibi in generale in ambito militare, ovvero come permettere ai soldati di avere a disposizione del cibo senza che si deteriorasse nel tempo.
Come si arrivò al cibo in scatola?
La Francia decise di consegnare un premio in denaro di 12.000 franchi, a chi inventasse un metodo per conservare gli alimenti molto a lungo e senza deterioramenti. La preoccupazione, come detto, era principalmente per i soldati al fronte: bisognava trovare un modo che consentisse loro di trasportare tanto cibo, che bastasse che molti mesi, senza deterioramenti.
Nel 1810 fu il pasticcere Nicolas Appert a vincere il premio, di fatto utilizzando una rudimentale sterilizzazione (metodo che fu poi collaudato da Louis Pasteur). Il giovane Appert presentò gli alimenti racchiudendoli in bottiglie di vetro, sigillandole e poi scaldandole.
Le bottiglie di vetro non erano però comodissime, soprattutto per i militari al fronte. Avevano un peso consistente e si rompevano, inoltre erano difficili da stivare. Lo stesso problema, ovviamente, ce l'avevano tutti i militari, di qualsiasi nazionalità.
L'invenzione dei francesi venne quindi ripresa dagli inglesi e migliorata.
Dopo qualche mese, il mercante inglese Peter Durand ricevette il brevetto per la conservazione degli alimenti in latte da parte del re Giorgio III.
Ad acquistare poi il brevetto fu Bryan Donkin che decise di investire nella produzione di cibo in scatola e i suoi preparati raggiunsero anche i poli grazie ai marinai inglesi che ne consumavano in laute quantità.
Fu però solo nel 1850 che gli alimenti inscatolati in lattina divennero cibo per tutti, non solo per i militari e la diffusione a livello mondiale fu velocissima.
I punti di forza? Si andavano ad abbattere del tutto i microrganismi che deteriorano i cibi nel tempo, e poi la praticità d'utilizzo e di trasporto, oltre che di conservazione in qualsiasi luogo.
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