La ricotta è un formaggio tipico della primavera perché in questo periodo la produzione è maggiore e le prime erbe dei pascoli assicurano un sapore aromatico
La ricotta è un latticino che ha alle spalle una storia secolare.
Durante il periodo primaverile se ne producono in grandi quantità e sprigiona il suo profumo più intenso.
Perchè proprio con il cominciare dei primi tepori stagionali la ricotta è più gustosa? Cerchiamo di scoprirlo assieme.
La ricotta è un latticino tipico del periodo primaverile. Viene adoperata per tante preparazioni dolci e salate tipiche della Pasqua ed è un ingrediente particolarmente versatile.
Ottima per farcire crostate salate a base di erbe di campo o per preparare la farcia di tortelloni e cannelloni di pasta fresca all’uovo, la ricotta si presta per cucinare un gran numero di specialità.
È un alimento leggero, semplice e i veri estimatori amano consumarlo in purezza, senza aggiungere nient’altro.
Per preparare la ricotta non si adopera la cagliata ma una doppia cottura del siero di latte. Non è un sottoprodotto caseario ma si ottiene dal siero già usato per preparare il formaggio. Una volta riscaldato iniziano ad affiorare sulla superficie i candidi fiocchi.
Il latte che produce più ricotta è quello di pecora e quello di capra ma si ottiene una golosa ricotta anche dalla lavorazione del latte di mucca anche se ha un sapore meno intenso.
Il pregiato latticino ha origini antichissime e già sembra fosse comsumato nella civiltà egizia e sumera. Ovidio ne parla nell’Odissea facendo preparare a Polifemo, il gigante con un solo occhio, proprio la ricotta prima del suo incontro con Ulisse.
Con il passare dei secoli la ricetta originale per preparare la ricotta è stata affinata e migliorata sempre di più fino a raggiungere l’impero romano. Anche Virgilio nelle Georgiche cita la ricotta e scrive che fu il figlio del dio Apollo Aristeo a scoprire il modo di prepararla.
La ricotta è il sinonimo dell'abbondanza e della primavera. Simboleggia la natura che si risveglia e viene associata costantemente alla Pasqua. Non è un legame solamente tradizionale questo ma c’è una ragione ben precisa.
Un tempo la macellazione degli agnelli e dei vitelli veniva fatta in prossimità della Pasqua, quando le nascite erano abbondanti.
Quello era il momento in cui le mucche e le pecore potevano produrre più latte perché non c’era la necessità di lasciarlo a disposizione dei piccoli. Ecco perché la ricotta in primavera è più abbondante ancora oggi.
Per quanto riguarda la sapidità, le prime erbe di stagione hanno un gusto e un aroma più intenso. Le pecore e le mucche se ne cibano e i loro aromi finiscono direttamente per arricchire di gusto il latte.
Trattandosi di un latticino che abbondava in primavera, come abbimao visto, sono molte le preparazioni tipiche del periodo pasquale che hanno come base la ricotta.
In Abruzzo si cucinano dei semplici ravioli di ricotta al sugo e la classica torta di ricotta di pecora. Se a Napoli non manca mai a Pasqua la Pastiera, in Sardegna gli involucri di pasta farciti con la ricotta vengono fritti in olio bollente e cosparsi di miele mentre in altre parti d’Italia per celebrare la Pasqua si prepara una base di pasta frolla che viene poi farcita con crema di ricotta, un bicchierino di liquore e gocce di cioccolato.
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