Ma perché si è scelta la colomba come dolce pasquale? Vediamo insieme da cosa ha origine questa tradizione culinaria italiana tra miti e leggende antichissime
La colomba pasquale non è solo un dolce tipico, è un pezzo di storia, un simbolo di religiosità e tradizione.
Sono numerosi nella mitologia greca e romana e ancora prima in quella mediorientale, gli uccelli che hanno il dono o il compito di fungere da via di comunicazione con il regno dell'aldilà. La colomba, vuoi per il suo candore, vuoi per le sue doti di viaggiatrice, è da sempre considerata uno di questi, una messaggera di buona fortuna.
Già gli Assiri la consideravano portatrice di messaggi e nell'ebraismo è da sempre legata al mito della rinascita, essendo annunciatrice per Noè della fine del diluvio universale, quando cessata la pioggia gli consegnò un ramo di ulivo.
Nell'ebraismo la colomba è raffigurazione dello Spirito Santo.
Soggetto privilegiato dell'iconografia religiosa, appare su raffigurazioni sacre, arazzi e codici miniati, mentre consegna messaggi di buon auspicio. Immediato quindi, per i cristiani, il suo collegamento simbolico con la Pasqua di Resurrezione, messaggio di speranza per eccellenza.
Tre leggende in particolare accennano all'offerta di un pane pasquale a forma di colomba quale simbolo di benevolo ringraziamento. Tutte e tre originarie del nord Italia.
La prima leggenda è quella che narra del Re longobardo Alboino, che durante l'assedio di Pavia, circa a metà del VI secolo d.C., si vide offrire un pane dolce a forma di colomba, quale richiesta di tregua e pace.
La seconda leggenda vede protagonista la Regina Teodolinda durante un banchetto in onore del padre irlandese Colombano. Il vecchio che per il suo credo era impossibilitato a consumare carni, trasformò le carni presenti sulla tavola imbandita a festa in candide colombe. La regina, assistendo all'impresa, rimase talmente colpita da decidere di regalare il territorio di Bobbio a Colombano e i suoi confratelli che vi fondarono l’Abbazia di San Colombano, santo sempre rappresentato con una colomba sulla spalla.
La terza leggenda narra che a Legnano, nel 1176, durante la famosa battaglia tra i Comuni e Federico Barbarossa, alcune colombe bianche furono viste posarosi sopra le insegne dei lombardi; il condottiero vedendole e interpretandone la presenza quale buon auspicio, fece preparare dei pani a forma di colomba da offrire ai suoi cavalieri per incoraggiarli alla lotta.
La nascita commerciale di questo dolce immancabile sulle tavole degli italiani, si deve a Dino Villani, collaboratore della famosa azienda produttrice di panettoni di Angelo Motta. L'idea prendeva piede dalla volontà di sfruttare macchinari di produzione e molti degli ingredienti utilizzati per il panettone, per protrarre fruttuosamente la produzione dolciaria dell'azienda fino a Pasqua.
Un concetto di marketing innovativo che verrebbe oggi definito una line extension del prodotto per la copertura di una più vasta fascia possibile di mercato. L'offerta che si adegua alle richieste del mercato a fronte di una domanda stagionale che varia nel tempo.
Alla Motta, subentrò poi nel 1944 la Vergani, azienda produttrice di colombe, ancora oggi leader nella produzione di lievitati da supermercato di livello medio alto.
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