Regalare uova a pasqua è una tradizione antica: da quelle di gallina ai gioielli di Fabergé, fino alle attuali di cioccolato. Leggi la storia di questo simbolo!
Si dice Pasqua e il pensiero corre immediatamente alle uova di cioccolato.
Certo per i cristiani la Pasqua è la festività più importante, anche più del Natale, ma tutte le persone aldilà delle differenze religiose associano le festività pasquali all'uovo di cioccolato.
Scopriamo insieme l'origine di questa tradizione.
Dagli albori dell'umanità l'uovo è il simbolo della vita, in molte civiltà antiche esso rappresenta l'unione tra Cielo e Terra quindi il fulcro stesso dell'esistenza dell'uomo.
Simbolo della vita che si rinnova e di fertilità, l'uovo è stato considerato tale dagli Egizi, dai Greci, da molti popoli orientali fino ad arrivare ai Persiani che presero l'abitudine di regalarlo in primavera.
Considerata la stagione della rinascita, per l'esplosione di vitalità della natura, la primavera ben si adattava al dono beneagurante dell'uovo di gallina.
Il Cristianesimo riprende poi queste antiche tradizioni e le adatta alle Nuove Scritture.
Ecco allora come il duro guscio dell'uovo protegge la fragilità del suo contenuto, allo stesso modo si comporta il solido Santo Sepolcro nei confronti della nascente vita nuova di Gesù.
Dopo l'associazione uovo-Pasqua di Resurrezione della religione cristiana, la diffusione del dono di buon auspicio prese ad aumentare notevolmente nel periodo medievale.
In Europa i contadini cominciarono a regalare uova bollite insieme a fiori e foglie affinché prendessero colore in maniera naturale.
Anche le classi nobili contribuirono al diffondersi di questa tradizione: ovviamente le uova scambiate dagli aristocratici avevano un altro valore, erano di metalli preziosi e con decori di pregio elevato.
In occasione dell’anniversario dei vent’anni di fidanzamento, lo zar Alessandro III, decise di regalare all'imperatrice sua consorte un dono davvero speciale.
La data quell'anno, il 1885, cadeva proprio in concomitanza della Pasqua, lo zar quindi voleva omaggiare la donna con un uovo pasquale davvero molto prezioso, della cui realizzazione fu incaricato il gioielliere Peter Carl Fabergé, orafo ufficiale della Corona Imperiale.
L'uovo era un sistema a matrioska, ogni parte conteneva un gioello più piccolo: proprio da qui nacque la tradizione della sorpresa contenuta nell'uovo.
A partire da quell'anno, fino al 1917, in occasione della Pasqua, Fabergé realizzò uova di Pasqua in oro, gemme e metalli preziosi, contenenti altri doni, gioielli e simboli della monarchia.
Solo in tempi più recenti arrivò l'uovo di cioccolato che noi conosciamo.
Le ipotesi sono molte ma probabilmente fu già il Re Sole, Luigi XIV di Francia a lanciare questa moda nel 700.
Il re volle distinguersi e sostituire le uova realizzate in metalli preziosi con uova di cioccolato: concesse al suo mâitre chocolatier David Chaillou la lincenza esclusiva di vendere cioccolato a Parigi.
Negli anni a seguire la lavorazione del cacao si sviluppo diventando via via più semplice e di scala industriale.
Possiamo dire che l'uovo di cioccolato a cui siamo abituati oggi nacque nel 800: François Louis Cailler, nel 1819 inventò nel suo stabilimento svizzero un macchinario per la lavorazione del cacao e a fine secolo l'azienda dolciaria anglosassone Cadbury legò definitivamente il cioccolato alla tradizione delle uova pasquali.
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