Leggenda e tradizione raccomandano di comporre la pastiera napoletana con sette strisce di pasta frolla. Ma per quale motivo? Scopriamolo insieme nell'articolo.
Leggenda e tradizione raccomandano di comporre la pastiera napoletana con sette strisce di pasta frolla.
Ma per quale motivo? Scopriamolo insieme.
Arriva la Santa Pasqua e con la Festa l'immancabile invasione di dolci casalinghi e non sulle nostre tavole.
Tra le tantissime tentazioni golose del periodo un posto di assoluto rilievo lo pretende la famosa Pastiera Napoletana.
Dolce ormai in vendita in tutte le zone d'Italia e non più circoscritto alla sola Campania, la pastiera è conosciuta ed apprezzata da tutti.
Gli ingredienti sono semplici e stuzzicanti allo stesso tempo: zucchero, grano cotto, farina, uova, ricotta esclusivamente di pecora, frutti canditi e fiori d'arancio.
Dalla loro sapiente lavorazione si ottiene un dolce unico nella sua delicatezza che ha finito per conquistare anche i palati più esigenti. Nella preparazione ci sono, ovviamente, dei punti fermi: la ricotta solo e sempre di latte di pecora oppure il grano cotto.
Ma c'è anche un'altra regola che è praticamente obbligata: la parte superiore della pastiera deve essere coperta da sette strisce di pasta frolla.
Negli ultimi anni, di pari passo con l'espandersi della fama che la pastiera ha ottenuto, sono stati molti a domandarsi il perché del numero di strisce obbligato.
I più realisti hanno sentenziato che le strisce di pasta frolla servono a garantire la buona riuscita del dolce; infatti non permetterebbero la fuoriuscita dell'impasto durante la cottura nel forno.
Quindi la chiusura della parte superiore della pastiera con tre strisce sopra e quattro sotto sembrerebbe, il condizionale è d'obbligo, un elemento essenzialmente tecnico della preparazione.
Però circolano anche spiegazioni più fantasiose dove la tradizione si fonde con la leggenda.
Proviamo ad analizzare le due versioni più popolari di racconti tramandati dalle generazioni precedenti.
Esistono due leggende dove il numero sette degli ingredienti torna prepotente a prendere la scena, indirizzando così il numero di strisce di pasta frolla occorrenti.
Secondo la tradizione, Napoli fu fondata dalla sirena Parthenope.
I napoletani, riconoscenti alla bella creatura marina, le regalarono frutti della terra che simboleggiano abbondanza e prosperità: farina, zucchero, ricotta, uova, grano, fiori d'arancio e frutti canditi. Parthenope gradì molto gli omaggi e con essi compose un dolce sconosciuto che donò al popolo: la pastiera napoletana.
Napoli è terra di mare e i suoi abitanti sono stati spesso abili marinai.
Le donne che rimanevano a terra, alla partenza dei propri mariti in barca, decisero di offrire regali al mare per rabbonirlo e garantire così il felice ritorno dei pescatori.
E nelle ceste rovesciate in mare si trovavano i soliti sette ingredienti, la distesa marina non fece altro che mescolarli insieme e lavorarli. Così dal mare emerse una torta dolce e delicata, mai vista prima, che ottenne un successo strepitoso e fu chiamata pastiera napoletana.
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