Secondo un'indagine americana il piatto più bilanciato della cucina italiana sarebbe la polenta concia, seguito da pasta alla norcina e risi e bisi.
Come confermano numerosi e autorevoli studi, la dieta mediterranea è lo stile alimentare più sano ed equilibrato e la cucina italiana, con le sue eccellenze regionali, ne è la migliore espressione.
Sarà forse per questo motivo che l'azienda statunitense Reebok, marchio specializzato nella produzione di scarpe e articoli sportivi, ha deciso di condurre uno studio teso a individuare il piatto italiano più bilanciato.
Secondo i ricercatori, tale pietanza dovrebbe contenere il 22,5% di proteine, il 27,5% di grassi e il 50% di carboidrati. Scopriamo quali sono i risultati di questo studio.
Al primo posto di questa speciale classifica figura la polena concia, un piatto realizzato con la farina di mais e i formaggi prodotti con il buon latte delle montagne valdostane: la toma e la fontina.
Secondo la ricetta originale, il peso dei formaggi deve uguagliare quello della polenta restituendo una pietanza che si discosta dello 0,71% dalle proporzioni ritenute ideali dai ricercatori Reebok. Una differenza minima, originata dalla maggiore incidenza di proteine e grassi.
Gli amanti di questo gustoso e ricco piatto regionale valdostano possono dunque ritenersi soddisfatti, a patto di non concedersi troppi pasti a base di polenta concia. Si tratta infatti di un piatto davvero calorico, come si addice alle consuetudini alimentari di una regione che ben conosce i rigori dell'inverno.
Per trovare una pietanza altrettanto bilanciata ci spostiamo nell'Italia centrale, rendendo omaggio a una ricetta umbra gustosissima: la pasta alla norcina.
Qui i carboidrati della pasta incontrano i grassi e le proteine della salsiccia speziata e della ricotta di pecora, ingredienti che figurano spesso nelle ricette tradizionali umbre.
Il tutto viene poi mantecato con una generosa quantità di parmigiano.
I macronutrienti contenuti in un piatto di pasta alla norcina si discostano del 3,33% dalle percentuali stabilite dallo studio della Reebok, giacché le proteine sono presenti in quantità inferiore rispetto ai carboidrati e grassi.
Certamente più leggera, digeribile e adatta alla dieta di tutti i giorni è la specialità che occupa il terzo posto di questo podio ideale. Si tratta di un classico della cucina veneta: i risi e bisi.
Un piatto povero, dunque, che rimanda ai sapori delicati della primavera quando i piselli vengono raccolti e utilizzati freschi in cucina.
Gli ingredienti raccontano dell'eccellenza di un territorio particolarmente vocato per la produzione di riso, dove i Colli Berici riparano le vallate dal freddo invernale garantendo abbondanti raccolti di ortaggi e legumi.
Nella ricetta vicentina, ritenuta quella originale, è previsto l'uso del riso Vialone Nano e dei piselli di Lumignano.
Ma cosa rende tanto particolare una ricetta apparentemente molto semplice?
Il segreto è il brodo in cui il riso viene cotto, preparato frullando e riducendo in purea i baccelli precedentemente posti a bollire in acqua. Con l'aggiunta di pancetta, cipolla, burro e olio, la pietanza si avvicina alle proporzioni di macronutrienti fissate dai ricercatori. Noi italiani ne apprezziamo soprattutto il sapore avvolgente e la consistenza cremosa.
Si piazza solo al 4 posto il coniglio alla ligure, insaporito con olive taggiasche ed erbe aromatiche come il timo, il rosmarino e l'alloro, poichè la percentuale di proteine presente in questo piatto è piuttosto elevata.
Verrebbe quasi da chiedersi che fine abbiano fatto le raccomandazioni di dietologi e nutrizionisti, i quali ribadiscono l'importanza di una dieta ricca delle fibre, dei minerali e delle vitamine contenute nella frutta e nella verdura.
Naturalmente, occorre interpretare correttamente lo scopo della ricerca, tesa a individuare pietanze contenenti specifiche quantità di macronutrienti. Non si tratta pertanto di consigli per un'alimentazione quotidiana, per la quale occorre sempre seguire i dettami degli esperti e le buone regole della dieta mediterranea: un vero e proprio stile alimentare che prevede un consumo limitato di proteine e grassi derivanti da carne, pesce e uova a fronte di abbondanti porzioni quotidiane di frutta, verdura e cereali.
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