Rose all'ingresso dei vigneti: a cosa servono?

Chiamate ancora oggi piante spia, le rose sono sentinelle capaci di salvare viti e raccolto dal possibile attacco di parassiti e da altre malattie

È un'immagine tipica delle vigne toscane ma molto diffusa in gran parte delle regioni italiane dedite alla produzione vinicola: stiamo parlando dei rigogliosi cespugli di rose dai colori sgargianti ben visibili all'inizio di ogni filiera.

La scelta ha decisamente poco a che vedere con l'estetica e con la tradizione. Chiamate ancora oggi "piante spia", le rose sono sentinelle capaci di salvare viti e raccolto dal possibile attacco di parassiti e da altre malattie.

Rose in testa ai vigneti: una tradizione che dura da secoli

Visitare i vigneti e le cantine dei vini pregiati (con riconoscimento DOP o DOC) è un'iniziativa che sta prendendo sempre più piede in Italia. Durante le passeggiate che precedono la degustazione, in molti avranno di certo notato la presenza di grandi cespugli di rose coloratissime posti all'inizio di ogni filiera.

La spiegazione ha poco di romantico.

Non si tratta né di una scelta puramente estetica né di una tradizione tramandata di generazione in generazione. Il fenomeno affonda le sue radici in tempi lontani.

Fin dall'antichità, infatti, le rose avevano una doppia funzione: in Francia servivano a guidare i cavalli segnalando loro quando girare per evitare di imbattersi nelle colture e travolgerle; in Toscana, ma anche in altre regioni d'Italia, erano considerate delle piante spia, delle vere e proprie sentinelle del vigneto, capaci di proteggere le viti dall'attacco di insetti nocivi e parassiti.

Alcuni vigneti, specialmente quelli derivati da incroci in vigna e non in laboratorio, sono resistenti alla peronospora e all'oidio (un fungo, noto anche come mal bianco, che penetra nell'acino lacerandolo e favorendo l'attacco di altri parassiti), ma per monitorare e proteggere le specie autoctone più delicate, ipersensibili alla botrite o muffa grigia e ai ragnetti rossi e gialli della metcalfa, le rose rappresentano uno dei sistemi naturali più efficaci.

Proprio come le viti, questi fiori dall'aspetto aggraziato sono esposti alle stesse malattie, ai parassiti e alle carenze di minerali mostrando una resistenza nettamente inferiore. L'eventuale sofferenza della pianta, quindi, aiuta il contadino a prevenire possibili danni al vigneto, intervenendo prima che il problema si possa diffondere interessando tutti gli altri esemplari e intaccando la vendemmia.

Le rose come scelta paesaggistica

In molti casi, le nuove tecniche agrarie e i moderni sistemi di allevamento delle viti hanno soppiantato il ruolo di sentinella delle rose.

Tuttavia, alcune aziende vitivinicole, soprattutto quelle di piccole dimensioni che non possono permettersi investimenti importanti, ma anche quelle più attente alle tradizioni e alla conservazione dei cicli biologici della tos, scelgono ancora oggi di piantare i rigogliosi cespugli dai fiori colorati all'inizio della filiera affidando loro non solo il compito di spia ma anche uno puramente ornamentale.

Ne deriva un panorama unico, piacevole e perché no anche perfetto per poter essere immortalato in una foto.

Il sistema, di certo meno invasivo e privo di forzature rispetto ad altri metodi attuali, garantisce inoltre frutti genuini, sani, di qualità e 100% biologici.

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