San Nicola, Santa Lucia, Gesù bambino, Babbo Natale: chi porta i regali e i doni? Scopriamolo nell'articolo.
Se tantissimi bambini aspettano ogni anno l'arrivo di Babbo Natale, altrettanti attendono con lo stesso entusiasmo l'arrivo di san Nicola e santa Lucia.
Si tratta di personaggi che fanno parte della tradizione di molte regioni italiane, ma anche straniere, tutti accomunati dallo stessa caratteristica: portare i doni ai bambini buoni.
Il mese di dicembre è il mese in cui tutti si dovrebbero sentire un po' più buoni, ma soprattutto è il periodo dell'anno preferito dai bambini, impegnati a scrivere la propria letterina a Babbo Natale, con la speranza di ricevere quanto chiesto.
Ma per molti bambini non occorre aspettare il giorno di Natale, perché a portare i doni ci pensano anche San Nicola, da alcuni conosciuto come Santa Claus, e Santa Lucia. Entrambi vengono festeggiati durante la prima quindicina del mese, il primo il 6 dicembre, mentre la seconda il 13.
A chiudere tutte le feste ci pensa il 6 gennaio la Befana, una vecchietta un po' bruttarella che porta in dono dolci e carbone.
A portare i regali la notte tra il 5 e il 6 dicembre nelle case dei bambini di molte regioni del nord, ma anche della Puglia è San Nicola, vescovo di origini turche che la chiesa festeggia proprio il 6 dicembre. Vissuto agli inizi del 300 d.c, San Nicola era solito dedicare il proprio tempo ai più bisognosi, regalando loro cibo e denaro, ma anche ai bambini, ecco perché è considerato il protettore dei bambini.
Alcune reliquie del santo arrivarono a Bari, città della quale è il santo patrono e che ogni anno in occasione della sua festa attrae migliaia di fedeli da tutta la regione.
Ma è in tanti paesi della Puglia che i bambini la mattina del 6 dicembre trovano nelle loro case dolci e doni, e a Molfetta arriva in barca per distribuire il suo carico dei regali ai bambini che lo aspettano impazienti sul molo.
Santa Lucia, protettrice della vista, è colei che porta i doni a molti bambini della Sicilia, ma anche a quelli che vivono in diverse regioni dell'Italia settentrionale, tra cui Vicenza e Bergamo.
In particolare nella città di Vicenza è tradizione che i bambini mettano sul davanzale della finestra una scarpetta, con del pane e un bicchiere di latte per il fedele asinello di Santa Lucia.
Mentre a Bergamo esiste una chiesetta dedicata alla santa dove i bambini sono soliti portare le loro letterine.
Molto particolare anche la tradizione portata avanti nel veronese dal lontano XIII secolo, quando nella città una grave epidemia colpì sopratutto i bambini.
Le mamme chiesero aiuto alla santa e per convincere i bambini a partecipare alla processione, dissero loro che al rientro a casa avrebbero trovato ad aspettarli tanti doni. La quel giorno, la notte del 12 dicembre i bambini mettono fuori della porta un po' di arance, caffè e del fieno per l'asinello e in cambio la mattina trovano tanti dolci.
Anche in alcune regioni italiane è Gesù bambino a portare i regali: questa tradizione è diffusa però maggiormente nel sud della Germania, nella Repubblica Ceca, in Svizzera, Austria, Liechtenstein, Slovenia, Croazia.
Gesù bambino, dai capelli biondi e ali angeliche, nato la notte del 25 dicembre, porterebbe regali ai bambini.
La maggior parte dei bambini, però, aspetta Babbo Natale.
Ciò che in tanti forse non sanno è che Babbo Natale non è altro che San Nicola, che nei paese di fede protestante fu denominato Santa Claus, perdendo il ruolo di vescovo della chiesa cattolica.
Con gli anni, il culto dell'uomo buono dalla folta barba bianca che andava in giro a dispensare doni tra i bambini fu ripreso negli Stati Uniti da celebre scrittore Clement Moore nel 1822 che gli dedicò una poesia e da allora si diffuse ben presto anche nel continente europeo e nel nostro paese prese il nome di Babbo Natale.
Da allora, la notte del 24 dicembre tutti i bambini aspettano il suo arrivo, lasciandogli sul tavolo un bicchiere di latte e dei biscotti.
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