Troppo cibo spazzatura nei film: così lo studio americano

Uno studio americano ha evidenziato come la presenza costante di cibo spazzatura e alcol nei film siano una pessima pubblicità occulta per i ragazzi

Un po' per marketing è un po' per moda, fino a qualche anno fa quasi tutti i personaggi dei film, soprattutto gli eroi e quelli che dovevano essere i buoni, apparivano sullo schermo con una sigaretta in bocca. Adesso il fumo ha perso molte posizioni e compare piuttosto di rado nelle pellicole, a differenza di quanto succede con l'alcol e il cibo spazzatura, che secondo un recente studio è onnipresente nelle principali pellicole.

Il meccanismo, però, è esattamente lo stesso, prima si voleva incrementare il livello di vendite dei tabacchi, adesso con la crescita di un certo grado di coscienza e il declino del potere delle multinazionali del settore, si cerca di mettere in chiaro come fumare non sia una cosa buona. Però a quanto pare a farla da protagonista adesso c'è qualcos'altro, ma la situazione è complessa.

La relazione cibo-cinema

Al momento il cinema americano sembra aver ignorato quasi completamente l'importanza di una corretta alimentazione. Infatti da quanto risulta da uno studio piuttosto peculiare che è stato appena pubblicato sulle pagine di JAMA Internal Medicine la situazione non è buona.

Il paper, firmato dai ricercatori del dipartimento di psicologia della prestigiosa Università di Stanford, una delle più importanti della California e degli Stati Uniti, mette in evidenza il fatto che il ruolo del cibo sul grande schermo è ancora molto ambiguo.

Ad essere analizzati sono stati circa 250 film, usciti nel periodo tra il 1994 è il 2018, tutti i titoli di grandissimo successo, cercando di capire quali fossero effettivamente le proprietà nutritive dei circa 15.000 fra bevande e alimenti che venivano proposti in scena.

Il 12% dei marchi sono ben in vista, segno che la sponsorizzazione è diretta. In totale il 73% dei cibi solidi e addirittura il 90% delle bevande complessive non rispettano le raccomandazioni ufficiali delle autorità sanitarie per quanto riguarda le proprietà nutritive. Questo è un dato allarmante per le conseguenze di lungo periodo.

Non stupisce il fatto che ad apparire sullo schermo per il 40% dei casi siano alcolici più o meno forti e nel 23% delle apparizioni vengano proposti snack o cibi dolci, prodotti decisamente poco salutari.

Sono stati individuati 9100 alimenti e 5700 bevande con una discreta rappresentanza di prodotti sconsigliati da nutrizionisti e che sono notoriamente fonte di gravi problemi per la salute, soprattutto quando il consumo diventa quotidiano.

Anche se il conto è piuttosto complicato, nei film vengono proposti cibi che fanno superare molto spesso il limite di 2000 kcal, considerato ottimale per la salute. Il 4% sono fonte di un'eccessiva quantità di sale, il 16% di zuccheri, il 45% riguarda le fibre e per i grassi saturi siamo al 25%.

Un dato allarmante per la salute

Il vero dato allarmante, però, è quello dell'alcol, che in alcuni casi limite raggiunge dosaggi incredibili, stimati nel 313 % della dose tollerabile giornaliera.

Se per quanto riguardava le sigarette e il fumo in generale la flessione c'è e si vede, per l'alimentazione negli ultimi anni sembra non essere cambiato in meglio assolutamente nulla, a dispetto del fatto che la società è sempre più attenta alle problematiche correlate al cibo spazzatura.

Anche nei film destinati alla fascia di età più fragile, cioè quelli per i bambini, a quanto pare non sono state prese le giuste contromisure per intervenire su questo livello della comunicazione, spesso proponendo alimentazione basata sul cibo spazzatura.

Finisce per essere un enorme insieme di pubblicità occulta, in molti casi ormai diventata involontaria, con suggerimenti indiretti per una dieta che non si può assolutamente considerare sana. Una penetrazione culturale che soprattutto aggira limiti e vincoli per le fasce orarie, come quelle destinate a bambini e ragazzi.

La conclusione a cui sono arrivati i ricercatori è molto negativa, perché non si tratta tanto di contrastare la pubblicità occulta diretta, cioè quella sponsorizzata, quanto più che altro di intervenire su una visione dell'alimentazione sempre più consolidata, ma assolutamente non condivisibile.

In molti film e show, infatti, quello che si propone è un modello di alimentazione non sana, che è finito per diventare parte integrante della cultura popolare. È per questo che è estremamente difficile da eliminare e sostituire con comportamenti ed attitudini positivi.

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