Vi siete mai interrogati sulla corretta conservazione dei cibi? Molte volte, per pura distrazione, capita di non riporre alcuni alimenti in frigorifero e quando ce ne rendiamo conto sottovalutiamo l'importanza che questa omissione può avere.
È giusto dire che non tutti i cibi si alterano a seguito di questa nostra dimenticanza, infatti ce ne sono alcuni non immediatamente deperibili che in inverno non risentono della permanenza sul piano da lavoro della cucina.
Altri invece potrebbero addirittura non essere più idonei al consumo: si tratta di alimenti che in breve tempo sviluppano una carica batterica che, oltre ad alterarne consistenza e gusto, può risultare nociva per la salute di chi li consuma.
Complici l'umidità e il vapore sempre presenti nella nostre cucine, il loro deterioramento comincia già dopo solo due ore. Conviene quindi essere adeguatamente informati e agire di conseguenza.
Scopriamo insieme quali sono gli alimenti da non consumare se li lasciamo fuori dal frigo.
Lievito
Il lievito madre o di birra ha bisogno di essere conservato in frigorifero perché solo lì c'è la temperatura ideale per bloccarne l'attività di respirazione o fermentazione (in base alla tipologia di lievito!) che ne caratterizza la natura stessa e la sua funzione nella preparazione dei cibi.
Inoltre è così sensibile alle variazioni di temperatura che si consiglia di non riporlo nei vani dello sportello frigo notoriamente soggetti agli sbalzi legati all'apertura e chiusura dell'elettrodomestico. Una volta che la confezione non è più integra, anche se correttamente conservato, va consumato a breve termine perché viene aggredito da muffe che lo inattivano e lo rendono nocivo.
Legumi cotti
I legumi secchi una volta cotti, vanno sempre conservati in frigorifero!
Infatti in breve tempo, a contatto con l'aria, subiscono un fenomeno di ossidazione che li rende acidi oltre che viscidi.
Anche conservati in frigorifero non hanno lunga durata quindi, se non rientrano nel vostro menù del giorno dopo ma volete evitare di sprecarle optate per il congelatore.
Sottaceti
Una volta aperto il barattolo, anche i sottaceti vanno riposti in frigo.
Forse potrà sorprendere che rientrino nell'elenco anche questi alimenti realizzati con una tra le più antiche tecniche di conservazione ma, riflettendo, si comprenderà che proprio la breve tenuta dopo l'apertura spingeva le nostre nonne a realizzare le conserve in vasi piccoli il cui contenuto veniva consumato in un singolo pasto.
Oltre ad aver bisogno di una bassa temperatura occorre sempre verificare che l'aceto copra le verdure: le parti scoperte sviluppano velocemente delle muffe.
Oggi, su tutti i barattoli, oltre alla scadenza è riportato il tempo entro cui è opportuno consumarli.
Verdure cotte
Per le verdure cotte vale lo stesso discorso fatto per i legumi. Se non vengono consumate, vanno riposte in frigo entro due ore dalla cottura: più o meno il tempo necessario per riportare i cibi a temperatura ambiente, evitando di danneggiare il frigorifero. È opportuno utilizzare dei contenitori di vetro e comunque consumarle entro quarantotto ore: l'ossidazione e la conseguente acidità le rendono non più commestibili.
Questo vale anche per le preparazioni dove vengono utilizzate come ripieno.
Sugo di pomodoro
Il sugo fatto in casa con il pomodoro fresco, essendo privo di conservanti, è il terreno ideale per la proliferazione batterica, quindi è meglio fare particolare attenzione.
Se utilizzate il passato di pomodoro comunemente in commercio, valgono le regole di prudenza sopra elencate per gli altri cibi.
Brodi
Che siano di carne o di verdure i brodi, proprio per la loro consistenza, hanno un alto rischio di contaminazione batterica.
Per questo motivo bisogna utilizzare mestoli sempre puliti e a loro dedicati e prepararli preferibilmente utilizzando una pentola a pressione: il particolare coperchio ha infatti la capacità di mantenere l'ambiente asettico non solo durante la cottura ma anche nel più delicato momento del raffreddamento.
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