Benoît Huguenin: a soli 24 anni è il sommelier del miglior ristorante del mondo

A soli 24 anni Benoît Huguenin è il sommelier di uno dei migliori ristoranti: il Mirazur. La proposta è quella di andare alla ricerca di rarità del territorio

A soli 24 anni Benoît Huguenin è il sommelier di quello che viene considerato da tutti il miglior ristorante sulla faccia della terra: il Mirazur.
La proposta è quella di andare alla ricerca di rarità del territorio, provenzali, corse o liguri.

Vanta 3 formule di wine pairing che variano con i piatti ogni giorno.
L’offerta di vini biodinamici accanto ai grandi classici della produzione d'oltralpe, anche con denominazioni minori per stupire una clientela esigente e garantire un'esperienza unica.

La fortuna del Mirazur

Nelle mani di questo giovanissimo sommelier ci sono le fortune del Mirazur che quest'anno si è classificato primo ai 50 best e vanta ben 3 stelle.
Il giovane Benoît Huguenin però ha già una carriera di 10 anni nel settore e prima di lavorare a Menton si era già distinto al Paloma di Mougins, un altro ristorante fra i migliori in assoluto.

Il locale dove milita adesso già dal 2012 vantava 2 stelle, ma lo chef non era ancora soddisfatto, perché voleva un sommelier fuori dall'ordinario, uno che fosse in grado di adattarsi ad ogni singolo cliente, proponendo accostamenti speciali che facessero sentire ognuno dei suoi ospiti come in nessun altro posto al mondo.

Benoît Huguenin s'è trovato a dover affrontare una carta dei vini appesantita da tutti i classici della produzione d'oltralpe, come quelli proposti da Louis Jadot e Domaine Faiveley, famosi mercanti di prodotti pregiati.

Sin da subito si è reso conto che il problema era che, nonostante si trattasse di una carta dei vini altissimo livello, non era unica. Perché ogni ristorante che aspiri soddisfare un certo tipo di clientela cerca sempre di proporre la cantina in grado di vantare certi nomi.

Il giovane sommelier invece ha scelto di osare, optando per piccoli produttori provenienti da tutto il mondo,denominazioni minori come il Rossese di Dolceacqua e il Bellet di Nizza, oltre a scegliere vini biodinamici e naturali, ma solo per poter offrire alla clientela solo il meglio.

Un luogo unico

Il ristorante si trova incastonato tra le Alpi Marittime e il Mar Ligure al confine fra Francia e Italia, con un menù che non segue soltanto le stagioni, ma che varia ogni giorno la proposta per i suoi clienti.

La chiave è quella di poter scegliere da una carta dei vini di ben 22 pagine, ma se vogliono affidarsi al sommelier, troveranno una formula ottimale nel pairing, potendo scegliere tra 6 bianchi, un calice dolce e un rosso da poter abbinare. I vini ogni giorno cambiano, così come i piatti.

Il ristorante propone la formula Notre Terroir ,con vini corsi provenzali e liguri, Un Accord Sans Frontière, con vini provenienti da tutto il mondo e D’exeption che vede annate speciali e referenze.

Una delle proposte più amate dalla clientela è la seppia in bagna cauda con bianco Testalonga.
L’idea usa pesce pescato a Bordighera a pochissima distanza dal vigneto ed è un'idea di Colagreco, lo chef, per convincere la moglie Julia approvare un cibo così delizioso. Si tratta di una lavorazione che lo fa assomigliare ad una tagliatella con salsa di acciughe e carciofi, una vera delizia per gli appassionati.

Per Benoît Huguenin invece il preferito deve essere preso tra i bianchi della Loira visto che il padre l'ha introdotto al vino fra i vigneti di Châteauneuf-du-Pape, dove l'uva complessa e varia del ceppo Chenin Blanc, la fa da padrona assoluta, con vini sublimi come il Saumur Blanc Clos de Carmes Domaine Guiberteau 2013.

Huguenin però non si limita la collaborare con il Mirazur, perché si occupa anche di matrimoni e feste su yacht ed eventi privati, dove offre servizi alla crema della società. Inoltre lo chef Colagreco ha anche altre attività sparse per il mondo, che permettono al suo sommelier di fare nuove esperienze e conoscere vini nuovi ed esotici.

Per capire l'importanza dell'esperienza per un professionista di primissimo ordine, ogni 6 mesi il sommelier veste anche i panni del contadino e bada per una settimana ai polli e all'orto del ristorante, per non dimenticare le radici vere del sapore.

Condividi su Facebook Non perderti nemmeno un articolo Seguici su Facebook

Hai domande o vuoi lasciare un commento?