La pandemia e i relativi lockdown hanno cambiato radicalmente le abitudini degli Italiani nel fare la spesa che si rivolgono sempre più ai piccoli negozi locali
Durante la pandemia la parola chiave "vicino a me" riferita a pescherie, pizzerie, panifici e supermercati, è stata digitata su Google così spesso da determinare tra febbraio 2020 e 2021 un incremento di dati del 20.000%. Gli italiani quindi, vuoi per evitare le code, vuoi per le restrizioni agli spostamenti imposte dai DPCM, hanno riscoperto la spesa nei negozi vicino a casa.
Le nostre mamme e ancora prima le nostre nonne erano abituate a servirsi completamente dei piccoli esercizi di vicinato. Il pescivendolo il macellaio e la bottega sottocasa erano consiglieri fidati della loro spesa. Fino agli anni '70 infatti la grande distribuzione era pressoché inesistente e gli italiani avevano un rapporto con la spesa basato sulla vicinanza alla propria residenza.
L'avvento della grande distribuzione ha progressivamente minato questo rapporto di fiducia spostando l'azione della spesa quotidiana verso la grande distribuzione, in grado di garantire oltreché un'offerta più ampia e variegata rispetto alla piccola bottega sotto casa, anche orari di accesso più comodi per i lavoratori.
La pandemia ha segnato un ritorno alle origini soprattutto al centro sud dove, nonostante la presenza dei centri commerciali, le piccole botteghe paesane sono comunque riuscite a sopravvivere.
Non si tratta di un errore. I dati analizzati tra febbraio 2020 e 2021, mostrano un +20.000% della ricerca della parola chiave "vicino a me" su Google. Non si parla solo di esercizi commerciali in cui poter fare la spesa ma anche di servizi primari di assistenza medica, idraulici e banche.
Luca Bove, esperto di consumi e marketing locale, ha rivelato che questo incremento esponenziale delle ricerche online di esercizi locali evidenzia come sia cambiato il comportamento dei consumatori, che hanno rivalutato gli acquisti di prossimità.
Emblema la ricerca "pescheria vicino a me" con un incremento del 4650%. dalla ricerca è emerso inoltre che questa analisi di Google ha consentito ai consumatori di conoscere attività nei pressi della loro residenza di cui fino a poco tempo prima ignoravano totalmente l'esistenza.
Altri numeri da capogiro si ritrovano sulla ricerca di pizzerie senza glutine (+4500%), ristoranti con consegna a domicilio (+4250%) panifici, sushi bar e bar classici.
La pandemia ha sicuramente favorito lo sviluppo dell'e-commerce, ma contrariamente a quanto si possa pensare, non sono stati i piccoli artigiani le vittime del Covid. Nielsen afferma che la grande distribuzione, penalizzata dalle restrizioni degli spostamenti ha avuto una contrazione delle vendite che oscilla tra -8,9% e -19,2%, mentre in controtendenza sono stati discount, negozi specializzati, supermercati e superette che per la loro collocazione risultavano più facilmente accessibili.
Gli italiani, complice anche l'aumento dello smartworking, sono tornati a comprare nei negozi vicino alle loro residenze.
Oggi il consumatore moderno si aspetta più di prima, la possibilità di un approccio integrato al suo negozio di fiducia, basato sull'esperienza fisica ma anche su quella digitale.
La voglia di socialità spinge gli italiani ad un ritorno alle vecchie abitudini, il contatto con il fruttivendolo, i consigli del macellaio o del pescivendolo. E queste piccole attività cittadine possono rifiorire.
La pandemia ha dato un'inaspettata rivincita al piccolo artigianato locale.
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