Emotional eating: cibo come antistress durante la pandemia

Per combattere lo stress durante questa pandemia, gli italiani hanno consumano molti più cibi stuzzicanti e appetitosi, ricchi di calorie e di grassi saturi.

Per consolarsi e combattere lo stress durante questa pandemia, gli italiani hanno consumano molti più cibi stuzzicanti e appetitosi, ricchi di calorie e di grassi saturi. Sono tutti cibi che hanno un effetto benefico sulla mente ma non sulla nostra salute fisica.

Consumare cibo per ridurre lo stress: l’emotional eating

Un recente studio di settore ha dimostrato che gli italiani, durante questa pandemia, hanno consumato cibi molto più calorici e golosi con lo scopo di contrastare l’ansia e la depressione.

La metà degli intervistati ha dichiarato che da marzo a oggi ha cercato conforto nelle pietanze più golose di quelle che abitualmente consumava prima dell'emergenza Covid. Si tratta di cibi particolarmente ricchi di grassi, che danno un senso di soddisfazione profonda ma che a conti fatti non sono ottimali per la nostra salute.

Da quando il coronavirus ci ha costretto a cambiare le nostre abitudini e lo stile di vita, sono aumentati in maniera esponenziale i disturbi causati dall’ansia e dall’insonnia.

Il 55% degli intervistati ha dichiarato che ha mangiato un quantitatovo maggiore di cibo rispetto al solito, mentre il 48% delle persone ha scelto comfort food come cioccolato, patatine fritte, gelato ma anche pasta condita con sughi corposi e altre sfiziosità. Questa tipologia di cibi aiuta a superare gli stati depressivi derivati dal lockdown anche se non è salutare.

L’indagine sui comfort food in tempo di pandemia

La ricerca è stata effettuata dalla Società Italiana di Nutrizione Umana e mette in luce quando il ricorso all’emotional eating per reggere l’impatto sulle nostre vite del Covid possa causare importanti ricadute sulla salute.

La prima conseguenza è un importante aumento di peso e di conseguenza il peggioramento della salute del sistema cardiovascolare dovuto sia all’immobilità forzata durante il lockdown che all’assunzione di cibi particolarmente ricchi di grassi saturi.
Nelle situazioni più difficili si ha una naturale tendenza a ricercare comfort food più sostanziosi e golosi. Sono alimenti che gratificano il palato e la mente ma possono diventare un’arma a doppio taglio.

Per alcuni non è difficile smettere di consumare in modo incontrollato questi cibi terminato il periodo di stress mentre per altri può innescarsi un effetto catena dal quale è difficile prendere le distanze.

Per evitare di aumentare troppo di peso e di non riuscire a spezzare la spirale che ci porta a un consumo smodato di comfort food dannosi, si possono scegliere cibi consolatori meno ricchi di grassi e più salutari come i prodotti lattiero-caseari che hanno gli stessi effetti benefici sul palato e sulla mente ma aiutano a metabolizzare meglio i grassi.

I comfort food particolarmente calorici aiutano a sentirsi meglio dal punto di vista psicologico ma è sempre meglio non eccedere nel loro consumo.

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