In Spagna sarà attuata una legge che vieterà alle imprese alimentari e ai ristorati ogni sorta di spreco alimentare. Vediamo di cosa si tratta.
Soltanto da poche settimane il presidente del governo socialista spagnolo Pedro Sánchez ha approvato un ambizioso piano anti-spreco riguardante il cibo che prenderà piede nel 2023.
Tale fenomeno darà avvio ad una vera e propria rivoluzione etica con lo scopo di educare anche il resto dell’Europa nella speranza che prima o poi tutti possano prendere esempio.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Dalle statistiche è emerso come ogni anno in Spagna vengano gettate oltre 1.300 tonnellate di cibo, e per fare in modo che questo fenomeno venga arrestato verranno modificati i punti chiave in cui la catena alimentare mostra maggiori deficit. Questo è quello che ha confermato persino Luis Planas, figura estremamente rilevante nel settore in quanto ministro dell’agricoltura, della pesca e dell’alimentazione.
Di conseguenza l’anno che verrà sarà attuata una legge che metterà in guardia le imprese alimentari da ogni sorta di spreco. Accadrà quindi che cibi generalmente accantonati come ad esempio frutti esteticamente poco accattivanti e che dunque presentano irregolarità che spesso spingono il compratore o l’azienda a scartarli, dovranno invece essere reimpiegati per dar vita a succhi e marmellate.
Alla base di questo pensiero vige dunque la ferrea regola del "non si butta", e ad avvalorare tale scelta anche i ristoranti saranno obbligati alla Doggy bag, ovvero ad una vaschetta da fornire al cliente nel caso non dovesse terminare le sue porzioni, per fare in modo che possa portare a casa ciò che è avanzato durante il pasto.
Ancor meglio, le banche alimentari, i ristoranti nonché le organizzazioni che si occupano dei vari quartieri, formeranno delle vere e proprie catene collaborative, rischiando consistenti multe nel caso di mancato rispetto della legge, fino ad arrivare ad un tetto massimo pari a ben 500.000 euro.
In altre parole si tratterà di un obbligo morale al quale nessuno potrà rinunciare e questo garantirà un minore spreco a favore di un reimpiego ben ragionato di ortaggi, frutta e quant’altro.
Andando nel dettaglio dell’intervento accadrà che piccoli, medi e grandi supermercati dedicheranno delle apposite linee di vendita volte all’acquisto di alimenti esteticamente imperfetti, così da ovviare al problema finora riscontrato delle tonnellate di cibo sprecato a causa del suo aspetto sgradevole.
Verranno inoltre realizzate suddivisioni tra articoli locali, stagionali così come biologici al fine di educare il compratore alla comprensione di tali termini.
Come ulteriore vantaggio questa scelta mostrerà un maggiore impiego di alimenti naturali nonché privi di OGM, e in altre parole di prodotti che non presentano diserbanti, pesticidi e altre sostanze dannose per la salute, cambiando la prospettiva a cui l’essere umano è stato finora abituato, ovvero il pensare erroneamente che tutto ciò che non è perfetto non sia buono. Al contrario ciò che non è bello è più naturale.
Sebbene il progetto sia dotato di ottime basi, in Italia siamo ancora distanti dall’iniziativa anti-spreco, vantando una sola normativa risalente al 14 settembre del 2016 (ovvero la legge 166/2016) che volge l'attenzione unicamente all’educazione alimentare scolastica.
Per quanto concerne invece determinate campagne di beneficenza spesso portano con sé il fine di non dover far fronte ad onerose tasse sui rifiuti, riuscendo a risparmiare una notevole somma di denaro.
Ad ogni modo anche con la Doggy bag effettuata presso i nostri punti di ristoro, accade sovente che sia lo stesso cliente a richiederne la preparazione, senza tenere in considerazione l’impiego di materiali non riciclabili quali ad esempio l'utilizzo di un grande sacchetto di plastica.
Non resta quindi che prendere esempio da chi più di noi presta la dovuta attenzione ad un’azione anti-spreco del cibo, e in questo la Spagna è sicuramente un punto di riferimento.
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