E' considerato il bar più antico del mondo il Caffè Florian di Venezia che ha compiuto da poco i suoi primi 300 anni. Fu infatti inaugurato il 29 dicembre 1720.
Lo storico Caffè Florian di Venezia ha compiuto 300 anni. Meta preferita di poeti e navigatori, il mitico locale di Piazza San Marco fa parte dei bar più antichi di Italia e del mondo. Un luogo dalle atmosfere retrò che ha molto da raccontare, ma che rischia di chiudere a causa della pandemia.
Caffè Florian è uno dei luoghi simbolo di Venezia, tappa obbligatoria per chi giunge in Piazza San Marco a Venezia e desidera sedersi in uno dei bar più suggestivi del posto. Ampie sale a tema caratterizzano il locale, ricche di specchi, marmi, velluti, dorature e dipinti, che gli conferiscono un’atmosfera di altri tempi e che raccontano molto dei trecento anni di attività del locale. Caffè Florian può essere considerato il più antico del mondo in quanto si ispira alla cultura viennese tipica degli inizi del 1700. Periodo, quest’ultimo in cui il bar era il luogo in cui si consuma il caffè con gli amici, si gustano creazioni di pasticceria, si legge il giornale o si passa del tempo libero.
Caffè Florian nasce come piccola bottega di caffè, con l’insegna Venezia Trionfante ad opera di Floriano Francesconi. La sua inaugurazione doveva avvenire il giorno di Santo Stefano, ma per intoppi burocratici fu spostata al 29 dicembre 1720. Data che segna l’ascesa e l’evolversi del locale, che diviene subito luogo di incontro per i veneziani, che quando si davano appuntamento dicevano " ‘ndemo da Florian", ovvero "Andiamo da Floriano". Un modo di dire che venne sfruttato da Valentino Francesconi, nipote di Floriano per cambiare insegna al bar e chiamarlo con il nome attuale, dopo la morte del fondatore avvenuta nel 1773.
È importante notare che di Floriano Francesconi non si hanno notizie e non ci sono ritratti, ma sicuramente è stato un uomo amato dai clienti, tanto che Carlo Goldoni si è ispirato alla sua figura per delineare Ridolfo, il protagonista della commedia "La Bottega del caffè".
Il bar nel corso degli anni ha subito diverse modifiche, già nel 1750 il proprietario aggiunse alle due stanze originarie (attualmente adibite a Ingresso e Sala Cinese) due locali, che oggi rappresentano la Sala Orientale e del Senato. Ampliamenti che si resero necessari per accogliere il numero sempre maggiore che lo utilizzavano come punto di incontro per discutere di affari, di cultura o per dedicarsi al gioco. Infatti, al suo interno si vendeva uno dei primi giornale europei, la "Gazzetta Veneta" di Gasparo Gozzi e si organizzavano convegni letterari. Il locale faceva da sfondo anche a intrighi amorosi, tanto che nel 1767 il Governo vietò l’accesso alle donne. La storia di Caffè Florina si intreccia spesso con le vicende politiche italiane, tanto che nel 1848 accolse i feriti degli scontri che avvennero in seguito all’insurrezione contro gli austriaci e nel marzo dello stesso anno, Daniele Manin salì su uno dei tavoli del bar per proclamare la nascita del Governo Provvisorio. Le odierne sembianze di Caffè Florian sono quelle legate alle opere di ingrandimento e ristrutturazione effettuate dai proprietari del "Caffè degli Specchi", che lo acquistarono da Antonio Francesconi, figlio di Valentino, nel 1858.
ll 29 dicembre 2020 il bar ha compiuto trecento anni, ma a causa dell’emergenza sanitaria non a potuto festeggiare con i suoi clienti. Intanto, per omaggiare tale traguardo così importante, Poste Italiane ha emesso un francobollo commemorativo, che fa parte della serie "Eccellenze del sistema produttivo ed economico". Quest’ultima comprende i francobolli dedicati ai marchi che hanno fatto la storia del Belpaese.
Ph: Caffeflorian.com
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