I fondatori del bar senza nome di Bologna sono tra i 36 italiani premiati dal presidente Mattarella per il loro contributo alla promozione dell'inclusione
Una onorificenza importante, quella di "Cavalieri dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana", è stata assegnata a due bolognesi, la 38enne Sara Longhi ed il 36enne Alfonso Marrazzo, che hanno fondato il bar "Senza nome": i due sono sordi e nel loro locale gli ordini vengono fatti con la lingua dei segni. La premiazione è stata effettuata dal Presidente Mattarella.
"Noi sordi possiamo farcela", sono state le parole di Alfonso Marrazzo dopo aver ricevuto l’onorificenza dalle mani di Sergio Mattarella. La motivazione per l’assegnazione a questi che sono considerati "nuovi eroi civici" della città, è stata "l’esemplare contributo all’inclusione" che i due hanno realizzato aprendo questo locale. Una onorificenza che Sara e Alfonso hanno voluto condividere con le persone che hanno fortemente creduto nella loro operazione, e che non si aspettavano, ma che ha dato loro una grande gioia. Sara e Alfonso fanno parte di una lista di 36 onorificenze che il Presidente Mattarella ha conferito a cittadini italiani che si sono distinti per l’impegno nel volontariato e nella solidarietà, per atti di eroismo, per attività nel campo della cooperazione internazionale, in favore dell’inclusione sociale e nella promozione del diritto alla salute, della legalità e della cultura. Persone che sono dei veri e propri "eroi civici".
I due fondatori del bar "Senza nome" gioiscono per l’onorificenza e dicono di aver provato, entrambi, una grande felicità e nello stesso tempo una grande emozione, proprio perché l’onorificenza è arrivata inaspettata. Alfonso ha dichiarato che la diversità crea sicuramente ricchezza e che con questa operazione è stato dimostrato che anche i sordi sono capaci di relazionarsi con tutte le persone e possono farcela in varie attività. Certamente, ha continuato Alfonso, la vita per i sordi è dura, ma lui e Sara hanno intenzione di andare avanti e di non fermarsi, ricorrendo sempre al loro coraggio. Il bar "Senza nome" è stato aperto nel 2012 nella città felsinea e la gestione fin dall’inizio è stata portata avanti con un’altra non udente, Sara Longhi. Un locale, prosegue Anselmo, che rappresenta un empio di grande integrazione nella vita comune, dove gli ordini vengono fatti utilizzando proprio la lingua dei segni. L’idea di Alfonso e Sara era quella di organizzare, a Bologna, degli eventi artistici per la locale comunità dei sordi e hanno dato vita ad una nuova attività, quella del bar, nel quale i sordi interagiscono con gli udenti e questo facilita senza dubbio l’integrazione ed anche il confronto, oltre a promuovere in modo molto efficace la lingua dei segni. Il bar "Senza nome" si trova nella zona centrale del capoluogo emiliano e oggi viene considerato da molte persone, anche non bolognesi, un punto di riferimento, con il servizio che viene svolto da ragazzi non udenti. Chi ordina utilizzando la lingua dei segni ottiene anche uno sconto alla cassa, ma le ordinazioni si possono fare anche in maniera scritta su dei bigliettini prestampati messi a disposizione in una bacheca. La sostanza è che una maniera per comunicare si trova sempre.
Molte persone si sono congratulate con Alfonso e Sara. Tra queste anche quelle di Stefano Bonaccini, governatore della regione Emilia Romagna che ha parlato di un locale che rispecchia esattamente i valori della sua regione, dal lavoro al dialogo, all’inclusione, mettendoli insieme al buon vino ed al buon cibo.
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