A Napoli, presso la Basilica di Santa Chiara, è stato installato un presepe realizzato con la pasta della pizza
A Napoli si festeggia il terzo anniversario del riconoscimento dell'arte del Pizzaiuolo da parte dell’Unesco con l’installazione di un presepe di pizza.
L’iscrizione dell’Arte del PizzaiUolo nella lista dei patrimoni immateriali dell’Unesco risale a tre anni fa e per questa occasione speciale l’Associazione PizzaiUoli Napoletani ha messo in campo un'installazione davvero particolare, il presepe realizzato completamente usando la pasta per la pizza.
IL 7 dicembre2020, alla vigilia della Festa dell’Immacolata, è avvenuta l’installazione del presepe di pizza, presso la Basilica napoletana di Santa Chiara. Si tratta di un’opera unica nel suo genere, nata da lunghi mesi di collaborazione tra i maestri degli impasti che fanno parte dell’Associazione PizzaiUoli Napoletani, ed i maestri presepiali, ben noti non soltanto a Napoli, ma anche in tutta Italia e nel resto del mondo. A lavorare per lunghi mesi per la preparazione, oltre all’associazione presieduta da Sergio Miccù, anche molti volontari che fanno parte della "I Sedili di Napoli Onlus", un'associazione con a capo Giuseppe Serroni. Una iniziativa senza precedenti che mette insieme due delle maggiori attrattive della città campana, la pizza ed il presepe.
Il presepe è un’opera completamente artigianale, che è stata realizzata interamente a mano e dalle dimensioni di 3 metri di diametro e 2 metri di altezza. In quest’opera sono abbinati due elementi caratteristici della storia di Napoli. In questo modo, la farina e il sughero, l’acqua ed il legno, sono uniti per creare un’opera inedita che celebra con grande semplicità il terzo anniversario del riconoscimento che è stato assegnato dall’organizzazione internazionale più famosa nel mondo ai pizzaioli napoletani. Con questa creazione inoltre si valorizzano insieme l’arte dei pizzaiUoli e l’arte di rappresentare la natività, da sempre una delle tipiche attrazioni di Napoli, specialmente durante le feste di Natale.
Il Presidente dell’Associazione PizzaiUoli Napoletani, prima dell’installazione dell’opera ha spiegato come è nata l’idea, a distanza di 3 anni dal riconoscimento Unesco. Miccù ha parlato delle due attività napoletane, la realizzazione dei presepi e la pizza, che formano un connubio inscindibile e della voglia di rimarcare la tradizione natalizia napoletana, per dare sempre maggiore valorizzazione e tutela anche all’arte del presepe. Per questo motivo si è deciso di affrontare insieme una sfida molto interessante, realizzando un’opera d’arte inedita e destinata a dare maggiore visibilità ad entrambe le arti. I maestri pizzaiUoli dell’Associazione hanno lavorato per tre mesi insieme agli artigiani dei presepi vincendo questa sfida, che ha anche un grande valore storico-culturale, in un momento che è molto difficile non solo per la città di Napoli ma anche per tutta l’Italia.
Il Presidente della onlus "I Sedili di Napoli", da parte sua ha aggiunto una importante considerazione, dichiarando che da questa collaborazione è nata un’opera originale e irripetibile. Serroni ha spiegato che questa installazione contiene tutti i canoni del Presepio napoletano, molto ricco di memorie storiche e di rimandi alla dottrina, e rende anche omaggio, per la prima volta, all’arte dei pizzaiUoli, che è anche un patrimonio immateriale dell’Unesco. Grazie all’impasto tradizionale della pizza napoletana, ha proseguito Serroni, si rinnova il legame che unisce due elementi popolari e identitari di Napoli. Con questo progetto, condiviso tra le due associazioni, si vuole anche dare un concreto sostegno alla ricostruzione di una delle chiese chiuse del capoluogo campano, Santa Maria Stella Maris, che è stata riprodotta nel presepio di pizza e che si vuole far tornare al suo antico.
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